Pietro Celico, di Michele Saroli

Il mio ricordo di Pietro amico e Professore

Per me un vero maestro e da sempre un importante punto di riferimento.
Quando ci siamo conosciuti ero appena diciottenne, non ancora geologo, né iscritto all'università. Era l'anno della progettazione dell'Acquedotto Campano alla fine del Progetto Speciale 29. Abbiamo condiviso da subito esperienze e problemi professionali soprattutto nella costruzione di una delle più grandi opere idrauliche d'Europa.

Io poco più di un esperto di imprese di perforazioni e captazioni, lui già idrogeologo della Cassa del Mezzogiorno. Gli anni delle grandi dispute che successivamente ci videro coinvolti insieme su problematiche di ricerca nella Piana di Cassino, Monti di Venafro e del Matese, dalle sorgenti del Gari a quelle del Peccia.

I miei anni di università sono passati con orgoglio nella scuola romana, come unica voce a difesa dei suoi modelli idrogeologici, al punto che mi chiese di trasferirmi a Napoli.

Fu allora che conobbi da vicino anche altri due miti, Boni e Bono, per i quali ho avuto sempre altrettanta stima e rispetto, altrettanto grandi maestri.
Dal punto di vista umano Pietro mi è sempre stato vicino con consigli preziosi, con l'ascoltare e cercare di capire le mie esigenze nell'ambito di una visione più ampia di scenari di ricerca, ma anche geopolitici.

Non dimenticherò mai il professore, il professionista, ma soprattutto 'amico.

Grazie per i tuoi insegnamenti.

Con infinito Affetto.

Michele