Gregorio Melidoro

Necrologio Prof. Gregorio Melidoro

Ho conosciuto l'Amico Professore Ingegnere Gregorio Melidoro nel lontano 1969, allorché, trasferendomi da Roma, arrivai nell'Istituto di Geologia Applicata e Geotecnica della Facoltà d'Ingegneria dell'Università di Bari, diretto dal Prof.Ing.Vincenzo Cotecchia.

Fin dal primo incontro Gregorio, a quel tempo Assistente Ordinario e Aiuto presso la Cattedra di Geologia Applicata e Geotecnica di quella Università, mi accolse con una cordialità così viva, pur nel carattere che ho poi scoperto riservato, da farmelo sentire come un "vecchio" amico, con il quale mi sembrava di aver già condiviso esperienze di vario genere, da quelle di vita a quelle di ricerca scientifica.

Apprezzai subito la sua grande serietà di uomo, di docente, il rigore scientifico di ricercatore, e, soprattutto la sua non comune intelligenza che lo distinguevano fra tutti, anche per la sua essenzialità e concretezza.

In un mondo in cui ci si affanna per emergere, Gregorio Melidoro era sempre al suo posto, magari pronto a mettersi in secondo piano, da persona molto schiva e riservata, per valorizzare coloro che lo affiancavano e che con lui collaboravano, verso i quali era sempre prodigo di aiuti operativi e di consigli. Era innato in lui il senso del dovere ed ha portato con impegno e dedizione la sua scelta di vita, amando senza riserve la sua famiglia, mostrandosi padre esemplare e marito devoto. Il suo carattere, schivo e riservato, ha spesso impedito di conoscere i suoi veri sentimenti.

Dal suo curriculum si evince un'attività scientifica, didattica e professionale di prim'ordine, ricchissima di esperienze, di cariche e carichi onerosi, di interessi a far crescere la Comunità Scientifica del settore geologico-applicativo prima e geotecnico successivamente. Infatti, nella sua iniziale qualifica di Ingegnere Idraulico, accanto ai Professori Cotecchia e Magri e molto come autodidatta, divenne un Geologo sul campo, mentre, nel contempo, sempre più approfondiva la Geotecnica con esperimenti e prove sul terreno ed in laboratorio, riuscendo con grande scientificità nella sinergia tra le due discipline. Fondeva infatti in sé in maniera non comune, grazie alla sua ampia e profonda formazione culturale e scientifica, le competenze del Geologo e del Geotecnico, dialogando con le due anzidette figure senza "steccati" e divisioni preconcette.

Si é sempre fatto apprezzare per le capacità didattiche, scientifiche e professionali e per l'impegno nelle attività di avvio ed organizzazione della Facoltà, oltre che per le doti umane e la costante disponibilità verso colleghi e studenti. Nonostante avesse optato per il regime di impegno a tempo definito, era sempre presente, disponibile ed attento alle esigenze degli studenti, dei dottorandi e dei colleghi, rappresentando per tutti un importante punto di riferimento.
Nato a Nova Siri (prov. Matera), l'08.07.1933, Gregorio Melidoro era Professore Ordinario di Geotecnica nella Facoltà d'Ingegneria del Politecnico di Bari, vincitore del concorso di professore ordinario universitario di Geologia Applicata.

Laureato in Ingegneria Civile (Idraulica) con il massimo dei voti presso l'Università di Bari, era entrato a far parte dal 1957 al 1963, in qualità di Allievo interno, dell'Istituto di Geologia Applicata e Geotecnica dell'Università di Bari, ove nel 1966 divenne Assistente universitario ordinario e aiuto presso la Cattedra di Geologia Applicata e Geotecnica.

E' stato professore del corso di "Tecnica di risanamento delle rocce ed opere speciali di fondazione" nell'Università di Bari, e Membro di numerosi Consigli e Commissioni quali il Consiglio Scientifico del Centro di Studii per la Geologia Tecnica di Roma del Consiglio Nazionale delle Ricerche, la "Commissione Interministeriale per lo studio della difesa del suolo" - 2a Sottocommissione dei Ministeri dei LL.PP. e delle AA.FF. ed il Gruppo di lavoro su "Methods of improvement of soils and rocks in situ" della International Association of Engineering Geology, eletto a Mosca nel 1971. Quale Fondatore, assieme al Prof.Vincenzo Cotecchia, della "International Association of Engineering Geology (I.A.E.G.) - Sezione Italiana", era stato eletto a Roma nel 1972 segretario generale e tesoriere, carica che egli deteneva, allorquando, sentendo ormai prossima la fine, cedette ad altri.

Ha ricoperto la funzione di Direttore responsabile del NOTIZIARIO della I.A.E.G. e di Membro del Comitato di redazione del "Bulletin of the I.A.E.G.", tutte attività che lo hanno portato ad essere eletto nel biennio 1974-1976 Presidente della Commissione internazionale su "Improvement methods of in situ soils and rocks". Nello stesso periodo è stato Professore incaricato di Geologia Applicata nell'Università della Calabria, Membro del Consiglio Direttivo della "Association Internationale pour l'Etude des Argiles (A.I.P.E.A.) - "Gruppo Italiano", organizzatore del "Secondo Congresso Nazionale sulle Argille" dell'A.I.P.E.A. ed editore dei relativi Atti.

Diviene Professore straordinario di "Geomorfologia e difesa dell'ambiente" nell'Università di Ancona, e quindi dal 1976, prima come Professore straordinario, poi Ordinario è Professore di "Meccanica e miglioramento delle rocce" nell'Università di Bari.
Dal 1994 è Professore ordinario di Geotecnica presso la 1a Facoltà d'Ingegneria del Politecnico di Bari e poco dopo anche Professore incaricato di "Meccanica delle rocce".

Durante l'attività di docente e ricercatore è stato titolare di numerosi contratti e contributi di ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche, responsabile di un'Unità Operativa del Progetto Finalizzato "Conservazione del Suolo - Sottoprogetto: fenomeni franosi" sempre del C.N.R., Membro del Consiglio Scientifico del Comitato di redazione del periodico "Geologica Romana" e della Commissione Internazionale di studio dei problemi di geologia tecnica delle coste e della piattaforma continentale, istituita nell'ambito della "I.A.E.G.".

Ha svolto l'incarico di Consulente geologo e geotecnico del Generale Vittorio Bernard per le zone della Basilicata colpite dal terremoto del 1980.
Nel 1986, ancora quale Segretario generale, è organizzatore e componente del Comitato scientifico del Simposio Internazionale su "Engineering Geology Problems in Seismic Areas", tenutosi a Bari e organizzatore e relatore generale del "Convegno sulla frana del Vajont" del 1963, svoltosi a Ferrara e nella valle del Vajont.

Quale Esperto geologo e geotecnico ha fatto parte del Gruppo Nazionale Difesa Catastrofi Idrogeologiche del Consiglio Nazionale delle Ricerche e del Comitato Tecnico della Regione Molise.

Nei quadrienni 1989-1993 e 1998-2002 è Presidente della "I.A.E.G." - Sezione Italiana..

Tra il 1992 ed il 1996 è Membro del Comitato scientifico ed organizzatore del 77° Congresso Nazionale della Società Geologica Italiana a Bari, Consigliere dell'Associazione Geotecnica Italiana, Membro del Comitato Scientifico del IV Geoengineering International Congress on "Soil and Groundwater Protection" svoltosi a Torino, del Comitato di consulenza della Rivista Italiana di Geotecnica, del Comitato di redazione del Bollettino e delle Memorie della Società Geologica Italiana; del Comitato scientifico del 1° Convegno del Gruppo Naz. di Geologia Applicata "La Città Fragile in Italia", svoltosi a Giardini Naxos (ME) ed in Aspromonte e Consigliere della Società Geologica Italiana. E' altresì Membro del Comitato scientifico del Convegno Nazionale su "Grandi fenomeni gravitativi lenti nei centri abitati delle regioni alpine ed appenniniche", organizzato a Maratea dal CNR-IRPI dell'Italia meridionale ed insulare di Cosenza, del Comitato scientifico del Simposio Internazionale EUROCK 96 su "Prediction and Performance in Rock Mechanics and Rock Engineering", svoltosi a Torino; del Comitato scientifico del Convegno Internazionale su "La prevenzione delle catastrofi idrogeologiche: il contributo della ricerca scientifica", organizzato dal CNR-IRPI nel bacino padano di Torino, ad Alba (CN); e della Commissione tecnico-scientifica per lo studio dei movimenti franosi nel Comune di Petacciato (Molise), nominato con l'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri.

Nel biennio 1998-2000 è Coordinatore del Progetto di Ricerca del MURST sulle "Deformazioni gravitative di versante e criteri d'interventi per la mitigazione del rischio", Responsabile scientifico dell'Unità di Ricerca Scientifica finanziata dal MURST Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica "Deformazioni gravitative di versante e criteri d'intervento per la mitigazione del rischio" e Membro del Comitato scientifico del Convegno GeoBen 2000, organizzato dall'I.A.E.G. e dal CNR-IRPI di Torino.

Ha fatto parte del Collegio dei Docenti ed è stato tutore nel Dottorato di ricerca in "Ingegneria Geotecnica", in diversi cicli, con sede in Ancona nonché Coordinatore e tutore del Dottorato di ricerca in "Ingegneria Geotecnica orientata alla salvaguardia del territorio" del Politecnico di Bari.

E' stato Presidente della "2a Commissione Scientifica " Area Ingegneria Civile del Politecnico di Bari e Coordinatore generale delle Commissioni Scientifiche di tutte le "Aree" e Membro interno e Presidente della Commissione nella valutazione comparativa per professore associato in "Geotecnica".

Ha fatto parte del "Grande Albo dei Referee" del Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca (MIUR) per la revisione dei programmi di ricerca scientifica d'interesse nazionale ed ha svolto la funzione di Docente del Master in "Ingegneria della Sicurezza" del Politecnico di Bari.

Autore di oltre un centinaio di pubblicazioni scientifiche di carattere geologico-applicativo e geotecnico, molte delle quali presentate in Convegni internazionali, ha fornito di molti fenomeni geologici interpretazioni innovative che ne hanno fatto un precursore di modelli successivamente accettati e fatti propri dalla Comunità scientifica internazionale.

Nella seconda metà degli anni '60 ha avviato i primi studi relativi alla cartografia geotecnica, agli interventi speciali ed alle tecniche di risanamento del terreno per la realizzazione di grandi opere di ingegneria, attivando nei primi anni '70 uno dei primi corsi universitari in Italia su questa tematica, raccogliendo numerose esperienze sia nazionali che internazionali.

L'attività professionale, sempre di alto profilo, ha spaziato nei campi della geologia, della geotecnica e della progettazione geotecnica, interessandosi di grandi opere di ingegneria civile, anche in qualità di consulente di enti pubblici e di prestigiose imprese private, come infrastrutture stradali, viadotti, gallerie, dighe ed acquedotti, aeroporti, fondazioni speciali, complessi edilizi, ecc.

Particolare competenza, interesse ed esperienza ha avuto sui fenomeni di instabilità dei versanti e sulla loro stabilizzazione, studiando tra l'altro, in questo ambito, le condizioni geologiche e geotecniche di stabilità generale di oltre 50 abitati nell'Italia meridionale. Si è occupato, in particolare, della caratterizzazione geomeccanica dei litotipi argillosi con specifico riguardo allo studio della resistenza residua ed alla problematica dei recuperi di resistenza lungo le superfici di scorrimento di vecchie frane nonché dell'interazione fra DGPV e grandi frane con significative opere di ingegneria.Gli studi sugli abitati instabili della Basilicata costituiscono tutt'oggi un importante punto di riferimento per gli interventi di salvaguardia e di difesa del suolo.

Gregorio Melidoro muore a Bari il 5/6/2004, dopo una lunga e inesorabile malattia, vissuta in piena coscienza fino all'ultimo momento e con un atteggiamento nei confronti della morte che ha richiamato alla mia mente quello socratico.