John G. Ramsay

John G. Ramsay

di Stefano Mazzoli

John Graham Ramsa 1

John Graham Ramsay è deceduto a Zurigo il 12 gennaio 2021 all'età di 90 anni. Lascia la moglie Dorethee e quattro figlie.

Non sto qui ad elencare i lavori scientifici fondamentali scritti da John e neppure i premi, le onorificenze, i titoli che ha conseguito nella sua carriera di scienziato straordinario, lasciatemi dire unico. Desidero riportare qui, sul sito della Società Geologica Italiana, il ricordo di John che ho scritto per il Gruppo Italiano di Geologia Strutturale il giorno dopo la sua scomparsa:

Non c'è bisogno di ricordare John dal punto di vista scientifico. Chiunque abbia anche solo sfiorato la disciplina della geologia strutturale conosce i suoi testi e i suoi lavori. È unanimemente riconosciuto nella comunità scientifica internazionale come il suo libro del 1967, Folding and Fracturing of Rocks, abbia rappresentano una vera e propria rivoluzione scientifica e l'inizio della geologia strutturale moderna.

Ho impressi nella memoria tanti bei momenti dei quattro anni a Zurigo con lui e dei tanti giorni passati sul terreno. Era un uomo modesto nonostante la sua grandezza, o forse direi proprio per quello. Sempre disponibile e comprensivo, pronto a ricominciare a spiegare le cose anche da zero con chiunque ne avesse bisogno. Non snobbava nessuno, aveva il piacere, la felicità di far comprendere le strutture geologiche a coloro che se ne interessavano, studenti o colleghi che fossero.

John era veramente una mente eccelsa. Forse molti di voi sanno che era anche musicista. Di grande livello, non uno che strimpellava il violoncello. Componeva musica e dopo il pensionamento all'ETH è andato in Francia a insegnare a concertisti professionisti. Ah, era anche uno chef (certamente ha cucinato alcuni dei piatti migliori che ho avuto modo di assaggiare!).

Lo so che in questi casi si dicono frasi di circostanza, ma stavolta non è così. John era veramente una persona di grande umanità. A chiunque lo abbia conosciuto mancherà quel suo sguardo penetrante, con quegli occhi un po' orientali, acuti e sorridenti.
 
Stefano Mazzoli, Università di Camerino