Hanspeter Luterbacher

Hanspeter Luterbacher

di Silvia Iaccarino
 

Luterbacher
In occasione del primo anniversario della morte di Hanspeter Luterbacher, a nome della comunità paleontologica italiana e mio personale ho accettato l'invito di due suoi carissimi amici, Emiliano Mutti e Daniel Bernoulli, a ricordare questo eminente micropaleontologo e biostratigrafo non solo come scienziato, ma anche come persona di grande umanità. Hanspeter, stimato da tutti, era una persona amabile, generosa, riflessiva, pacata e, lasciatemelo dire, con un vocione profondo che incuteva un po' di soggezione. Era anche un autentico poliglotta in grado di comunicare praticamente con chiunque. 
Hanspeter, più noto agli amici come Hamper, era nato l'8 gennaio 1938 a Basilea e si è spento il 17 novembre 2021 a Barcellona. Ha svolto i suoi studi all'Università di Basilea e nel 1964 completò il suo dottorato sotto la guida del Prof. Manfred Reichel discutendo una tesi di dottorato su foraminiferi planctonici del genere Globorotalia dell'Appennino centrale. Già durante la preparazione della sua tesi si occupo' del limite Cretacico/Paleocene nel bacino umbro-marchigiano: è del 1964 il classico lavoro, scritto assieme a Isabella Premoli Silva, dove venne stabilito il primo schema biostratigrafico del limite Cretacico/Paleocene basato sui foraminiferi planctonici nella sezione del Bottaccione (Gubbio) che negli anni successivi diventava la sezione tipo del limite K/T. Questa è senz'altro la sezione più nota e più studiata non soltanto da paleontologi e biostratigrafi, ma da tutta la comunità scientifica.
Successivamente si recò in Russia, presso l'Institute of Geology of the Moscow Accademy, per studiare i foraminiferi planctonici dei Caraibi. Dopo il suo dottorato lavorò per un breve periodo presso il Museum of Natural History di Basilea e nel 1965 fu assunto dalla Esso Production Research, nei suoi laboratori europei di Bordeaux, partecipando nel 1970 e 1973 al Deep Sea Drilling Project e dirigendo un progetto di ricerca della Esso sull' Ilerdiano del bacino di Tremp, nei Pirenei spagnoli, in collaborazione con un gruppo di lavoro di eccellenze internazionali su macro- e microforaminiferi, coccoliti, dinoflagellate e molluschi vari.  Hamper terminò il progetto scrivendo un rapporto interno sulla distribuzione ambientale dei microfossili della sezione di Tremp (Luterbacher, H.P.,1970) che ancora oggi rappresenta un capolavoro di metodo di lavoro, interpretazione dei dati e iconografia. Per solidarietà elvetica, Hamper fece stampare in maniera lussuosa il rapporto in Svizzera e ottenne che, pur con qualche limitazione, il rapporto stesso potesse avere anche circolazione accademica. 
 
E' a quel tempo che risale la profonda amicizia che lo legò a Jorge Ferrer, Emiliano Mutti e Juan Rosell, con i quali compartiva la passione per la geologia dei Pirenei e l'amore per Tremp e la Catalunya. Hamper lasciò la Esso nel 1977 per diventare, come era nel suo destino, professore di Micropaleontologia all'Università di Tübingen dove si dedicò soprattutto all'insegnamento pur continuando la sua ricerca scientifica a livello internazionale. Nel 1978 fu eletto segretario e successivamente (1995-2004) Presidente dell'International Subcommission on Paleogene
Si sposò con Magda Mus, di Minorca, ed ebbe da lei tre figli, Nuria, Mayte e Rafael che gli regalarono 5 nipoti da lui adorati. Quando si ritirò dall'Università nel 2003 andò a vivere a Barcellona, trascorrendo lunghi periodi anche nella splendida Minorca dove partecipò attivamente allo sviluppo delle scienze naturali e fu membro fondatore dell'IME (Institut Menorquì d'Estudis). La morte prematura della moglie Magda, donna straordinaria per generosità e per dedizione alla famiglia, fu per lui un duro colpo, solo in parte attutito dall' amore per i figli e nipoti.  Fece dono della sua biblioteca e del suo archivio al museo geologico del Seminario di Barcellona (Museu Geològic del Seminari de Barcelona) che gli mise a disposizione un ufficio privato. Ultimo suo desiderio fu che le sue ceneri fossero ripartite tra Huttwil, in Svizzera, e Minorca, ossia tra i due mondi che più ha amato.     
 
Con la sua scomparsa la paleontologia ha perso uno dei fondatori della moderna Paleontologia stratigrafica e noi abbiamo perso un amico leale e generoso.
 
 
Bibliografia essenziale  
 
Luterbacher, H.P. (1964). Studies in some Globorotalia from the Paleocene and Lower Eocene of the Central Apennines. Eclogae Geol. Helv., 57:631-730.
Luterbacher, H.P., Premoli-Silva, I. (1964). Biostratigrafia del limite Cretaceo-Terziario nell'Appennino Centrale. Rivista Italiana di Paleontologia e Stratigrafia, 70: 67-128  
Luterbacher, H.P. (1970). Environmental distribution of Early Tertiary microfossils, Tremp Basin, Northeastern Spain. ESSO Production Research European Laboratories. EPRE Internal report No. EPR-E-1ER-70, 48 pages, 18 plates.
Luterbacher, H.P., Eichenseer, H., Betzler, C. &. Van den Hurk, A.M. (1991). Carbonate – siliciclastic depositional systems in the Paleogene of the South Pyrenean foreland basin: a sequence- stratigraphic approach. Special Publications of the International Association of Sedimentologists, 12: 391-407. 
Luterbacher, H.P. et al. (2004). The Paleogene Period. In: Gradstein, F.M., Ogg, J.G., Smith, A.G. (Eds.), A Geologic Time Scale 2004. Cambridge University Press, Cambridge, UK: 384-408.  
Obrador, T., (2021). Hanspeter Luterbacher (1938-2021). Boll.Soc.Hist.Nat. Baleares 64: 209-216.