Mario Sagri

Mario Sagri (20-08-1936 | 09-09-2025)

di Ernesto Abbate, Marco Benvenuti, Mauro Papini, Massimiliano Ghinassi, Paolo Billi

Mario Sagri
Ci ha lasciato di recente il Prof. Mario Sagri, socio della Società Geologica Italiana dalla metà degli anni '60, un caro collega ed amico di tanti che hanno avuto l'onore e il piacere di conoscerlo, spesso osservando con lui la bellezza e la complessità delle rocce sedimentarie dell'Appennino Settentrionale e dell'Africa Orientale. Mario si laurea presso l'Istituto di Geologia e Mineralogia dell'Università di Firenze nel 1960 con il Prof. Giovanni Merla discutendo una tesi sulle successioni fliscioidi della Liguria orientale. Dopo la laurea diventa borsista ed infine ricercatore del Centro di Geologia dell'Appennino Settentrionale e delle Catene Perimediterranee del C.N.R a Firenze. Egli dirige questo tra gli anni '70 e i primi anni '80 e nello stesso tempo tiene l'incarico a titolo gratuito del corso di Sedimentologia. Diventa poi Professore Associato e in seguito i Professore Ordinario della cattedra di Sedimentologia nella stessa università. Nella sua lunga attività scientifica Mario si è inizialmente interessato di Geologia Regionale dell'Appennino Settentrionale contribuendo a decifrare la complessità stratigrafica delle Successioni Liguridi. Nei suoi studi appenninici ha esercitato il suo interesse per la sedimentologia delle rocce terrigene nelle successioni torbiditiche cretaciche e oligo-mioceniche. Questo avviene verso la fine degli anni '60, in un periodo di grande sviluppo delle idee sulla sedimentazione marina profonda e Mario, da iniziatore, ne mostra le ricadute nel quadro più ampio della tettonica delle zolle. I risultati di queste ricerche trovano diffusione attraverso ricche monografie e una nuova carta geologica dell'Appennino Settentrionale (1969).
Nel solco delle tradizioni dei geologi fiorentini e con il coordinamento del Prof. Merla, sin dalla fine degli anni '60 una parte importante delle ricerche di Mario riguarda l'Africa orientale, in particolare la coltre delle vulcaniti trappiche nell'altopiano etiopico e le successioni sedimentarie meso-cenozoiche della Somalia. Con numerose missioni di terreno vengono raccolti dati originali per nuove sintesi regionali corredate da carte geologiche ancora oggi di riferimento per chi affronta lo studio di queste regioni. Negli anni '80 la passione per l'Africa Orientale vede Mario impegnato in periodi di insegnamento presso l'Università Nazionale Somala grazie a progetti finanziati dal Ministero Affari Esteri italiano – Cooperazione allo Sviluppo. Questi interventi risulteranno determinanti per la formazione e aggiornamento di studenti e docenti somali.
Nella sua spiccata curiosità per le rocce sedimentarie appenniniche Mario intraprende sin dai primi anni '70 lo studio stratigrafico e sedimentologico delle successioni neogenico-quaternarie dei bacini intermontani nord appenninici. Queste ricerche mettono in risalto quanto l'analisi sedimentologica di associazioni fluvio-lacustri e di mare basso possa contribuire alla ricostruzione di scenari paleoambientali e paleoclimatici particolarmente dinamici in questo periodo della storia del pianeta.
Nella parte finale della sua esperienza accademica, tra gli anni '90 e 2000, Mario coordina importanti progetti di ricerca finanziati dalla Comunità Europea e dal Ministero della Ricerca Italiana che permetteranno di rinnovare l'interesse per l'Africa Orientale e, specificatamente, allo studio dell'evoluzione pliocenico-quaternaria della Rift Etiopica e della Dancalia Eritrea. Queste ricerche in Etiopia porteranno Mario a confrontarsi con la dinamica del clima e dei cambiamenti ambientali avvenuti nel tardo Pleistocene e Olocene, periodo in cui l'influenza antropica su questi cambiamenti diventerà via via più importante. Durante ricerche di terreno nella Dancalia eritrea in collaborazione con paleoantropologi, l'impronta umana testimoniata in strati fluvio-lacustri da ricche industrie litiche si concretizza con la scoperta di un cranio di Homo erectus di un milione di anni. All'ultima fase della sua 'attività accademica Mario corrisponde anche il suo impegno nel progetto di Cartografia Geologica Nazionale CARG quale direttore del rilevamento per il Foglio "La Spezia" e coordinatore scientifico del Foglio "Figline".
Nella lunga attività didattica offerta a generazioni di futuri geologi, Mario ha sempre cercato di creare ponti tra la formazione e la ricerca attualizzando i concetti della Sedimentologia alla propria esperienza scientifica e promuovendo percorsi di tesi di laurea e dottorato di ricerca sui temi che stava sviluppando. Grazie ai progetti coordinati da Mario numerosi studenti e studentesse dell'Università di Firenze hanno in particolare beneficiato di periodi di ricerca sul campo in Etiopia ed Eritrea e ne hanno tratto esperienze immersive e altamente formative in contesti geologicamente spettacolari ed estremamente emozionali nella loro dimensione umana. Di tutto questo rimangono grati nel ricordo del Prof. Sagri.