Geologia e Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

-

Società Geologica Italiana

Al Presidente del Consiglio
Prof. Mario Draghi
presidente@pec.governo.it

Al Ministro della Università e Ricerca
Prof.ssa Cristina Messa
segreteria.ministro@pec.miur.it
segreteria.ministro@miur.it

Al Ministro della Transizione Ecologica
Dott. Roberto Cingolani
segreteria.ministro@pec.minambiente.it
segreteria.ministro@minambiente.it

Alla Presidente del Senato della Repubblica
On. Elisabetta Casellati
segreteriagabinettopresidente@senato.it

Al Presidente della Camera dei Deputati
On. Roberto Fico
roberto.fico@camera.it
fico_r@camera.it

Oggetto: Geologia e Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Gent.mo Presidente del Consiglio,
gent.ma/o Ministra e Ministro,
gent.ma/o Presidenti di Senato e Camera,

la Società Geologica Italiana, società scientifica fondata da Quintino Sella nel 1881 e oggi riferimento della comunità geologica nazionale, pur apprezzando le linee di azione previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza esprime forte preoccupazione per l'insufficiente attenzione rivolta ai temi riguardanti le Geoscienze, e per la palese assenza della Geologia dagli eventuali "Centri Funzionali Nazionali della ricerca" (hubs), individuati quali fulcri della esecutività del piano stesso.

Intervenire nei confronti degli irrinunciabili obiettivi per un piano nazionale di ripresa e resilienza a nostro avviso, significa prima di tutto conoscere sia il territorio del Paese sia il contesto geologico superficiale e profondo sul quale esso insiste. Se Biodiversità è parola chiave per la salvaguardia dell'ambiente e degli ecosistemi, Geodiversità lo dovrebbe essere altrettanto per proteggere non solo l'ambiente naturale ma anche le infrastrutture strategiche e il patrimonio abitativo nazionale.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta per il Paese intero una occasione unica per avviare in maniera coordinata un programma di ampio respiro per la conoscenza, la protezione e il rilancio del territorio e dell'ambiente. È nostra opinione, che le competenze geologiche debbano rientrare in tutte le azioni che verranno sviluppate in piena sinergia con quanti operano per le competenze biologiche, chimiche, fisiche, ingegneristiche e informatiche.

Le Geoscienze consentono una conoscenza puntuale del Sistema Terra e del suo complicato funzionamento, anche nel senso più ampio e "profondo", non limitandosi a studiare i processi superficiali ma osservando l'ambiente e gli ecosistemi, nelle quattro dimensioni, considerandoli parte integrante di un Pianeta vivo.

Senza comprensione dei processi geologici profondi non avremo mai un quadro chiaro dei meccanismi di "innesco" dei pericoli naturali che affliggono il nostro Paese e difficile sarà comprendere come rilanciare una politica efficace di messa in sicurezza del territorio.

Non meno importanti i processi che dominano la dinamica costiera, per i quali la geologia fornisce chiavi di lettura indispensabili per la salvaguardia degli ecosistemi marini e per la previsione degli scenari futuri, in risposta ai cambiamenti climatici (variazione del livello del mare, eventi meteomarini estremi).

Ultimo ma non ultimo, comprendere il motore geologico del nostro Pianeta ha importanti ricadute di carattere economico, ma anche ambientale, strettamente legate alle tematiche della transizione ecologica. Favorisce, infatti, una corretta gestione del ciclo dell'acqua e delle fonti energetiche rinnovabili (geotermia di alta e bassa entalpia), una diminuzione di produzione di gas serra (sequestro e stoccaggio geologico di gasserra, quali la CO2) e contribuisce a un uso sostenibile delle fonti energetiche rinnovabili e a basso impatto climatico (idrogeno), il tutto con lo sguardo attento rivolto al Green Deal europeo.

La Società Geologica Italiana ritiene opportuno che il piano di ripresa e resilienza debba far riferimento a questi saperi per affrontare con successo le sfide delineate dalle sei missioni già individuate. In questa ottica, per favorire un significativo e concreto avanzamento delle conoscenze della complessa struttura geologica del nostro territorio, a nostro parere, si dovrebbe prevedere la creazione di un Centro Funzionale Nazionale della ricerca che abbia la Geodiversità in 4D come fulcro di azione il quale interagendo con i Centri già previsti possa completare in maniera sinergica il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e sia anche capace di coniugare le diverse competenze geologiche oggi presenti sia nel mondo accademico che degli enti di ricerca (CNR, INGV, INOGS, ISPRA ed ENEA).

Con la speranza che queste poche osservazioni possano essere prese in considerazione si porgono i distinti saluti di tutti gli associati alla Società Geologica Italiana.

Con osservanza

SOCIETÀ GEOLOGICA ITALIANA
                      ROMA
              IL PRESIDENTE
         (Prof. Sandro Conticelli)


Geologia e Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza