Congresso SIMP-SGI 2025 - Scoperta acqua dolce sotto i fondali del mare a largo delle coste statunitensi

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SGI

Scoperta acqua dolce sotto i fondali del mare a largo delle coste statunitensi.

L'Adriatico avrebbe uno dei più importanti giacimenti di acque dolci sotto il fondale del mare!

E domani – Mercoledì 17 – ore 14 e 45  - l'astronauta Luca Parmitano parlerà ad una platea di 1000 geologi di tutto il Mondo, delle prossime missioni spaziali su Luna e Marte!

Sala Mantegna – Padova Congress – via Tommaseo 59 – Padova.

Angelo Camerlenghi – ricercatore OGS di Trieste  :  " Una nuova risorsa sottomarina, sotto i  fondali marini, che non è l'olio o il gas, non sono minerali strategici, ma è  l'acqua dolce ed è una notizia che emerge ora,  molto nuova che si sta  scoprendo grazie al progetto internazionale di perforazione dei fondali oceanici. E' un progetto di ricerca internazionale. A decine di chilometri dalle coste statunitensi abbiamo perforato i fondali oceanici e trovato acque dolci. È stato perforato il margine atlantico  degli Stati Uniti, nella zona di Boston, tanto per essere chiari, però ci sono  prospettive sulle quali stiamo lavorando in questo momento nell'Alto Adriatico.  L'Adriatico è uno dei posti del Mediterraneo con maggiore prospettiva di  contenere acquiferi dolci sotto i fondali marini! Presentiamo la ricerca al Congresso di Padova!".

Nel link intervista a Angelo Camerlenghi https://wetransfer.com/downloads/13720935303df9468d40d21c4e7ccced20250916092744/e347701f390239d3b69fdcbb8986099120250916092745/9ab093?t_exp=1758274064&t_lsid=00294f46-a971-4472-b7fd-269125bafdcd&t_network=email&t_rid=ZW1haWx8Njc0MDU0N2ViNjM1NTFjNmY2NDAyOTA3&t_s=download_link&t_ts=1758014865

Nel link il progetto riguardante l'Adriatico Incontro dei partner del progetto RESCUE: Salvataggio di acqua dolce dal sottomarino - Progetto RESCUE

Dunque ci sono nuove sfide!

Paolo Mazzoleni  – Presidente della Società Italiana di Mineralogia e Petrologia  :  " Siamo nella Quarta Rivoluzione Industrale. Serviranno altre materie prime. Se prima erano importanti i minerali, il ferro, il rame,  adesso con la quarta rivoluzione andiamo oltre, andiamo a nuove risorse, alla ricerca di nuove risorse!".

Rodolfo Carosi  – Presidente della Società Geologica Italiana :  " Bisogna investire in Geoscienze, in ricerca!".

Nel link interviste a Mazzoleni e Carosi https://wetransfer.com/downloads/1e5311f39d8e122d185835a97df0ee8820250915154710/cf8cf22603e9a271a7fc673469094f4420250915154710/d5033c?t_exp=1758210430&t_lsid=00294f46-a971-4472-b7fd-269125bafdcd&t_network=email&t_rid=ZW1haWx8Njc0MDU0N2ViNjM1NTFjNmY2NDAyOTA3&t_s=download_link&t_ts=1757951230

Tutte le conferenze si svolgeranno al Padova Congress!

Nel link il programma di tutto il congresso Congresso congiunto SIMP, SGI 2025

"Tra le tante cose che facciamo  all'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste ne abbiamo una che ha una prospettiva futura importantissima e riguarda una nuova risorsa sottomarina, sotto i  fondali marini, che non è l'olio o il gas, non sono minerali strategici, ma è  l'acqua dolce ed è una notizia che emerge ora,  molto nuova che si sta  scoprendo grazie al progetto internazionale di perforazione dei fondali oceanici. Il risultato è importante ed è di questa Estate. C'è presenza di acquiferi di acqua dolce sulla piattaforma continentale. Dunque sotto i fondali del mare è stata scoperta acqua dolce.  Quest'acqua dolce è lì, coperta dall'acqua salata, perché durante le epoche  glaciali il livello del mare era più basso dell'attuale di circa 100 metri e quindi le piattaforme continentali, ora sommerse, erano delle pianure costiere  dove c'erano fiumi, lagune, si accumulava l'acqua nel sottosuolo. Queste  piattaforme sono state inondate dall'alzamento del livello del mare  naturale e trattengono nel sottosuolo queste enormi riserve di acqua dolce.  Grazie al progetto che vede impegnato l'OGS di Trieste, la ricerca è stata al largo delle coste statunitensi. È stato perforato il margine atlantico  degli Stati Uniti, nella zona di Boston, tanto per essere chiari, però ci sono  prospettive sulle quali stiamo lavorando in questo momento nell'Alto Adriatico.  L'Adriatico è uno dei posti del Mediterraneo con maggiore prospettiva di  contenere acquiferi dolci sotto i fondali marini! Presentiamo la ricerca al Congresso di Padova". Lo ha annunciato Angelo Camerlenghi, ricercatore in Geoscienze marine presso l'Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale OGS di Trieste.

E domani l'astronauta Luca Parmitano, parlerà ad una platea di 1000 geologi provenienti da tutto il Mondo, al Congresso, delle future missioni su Marte e sulla Luna.

Ben 1000 geologi – 1100 ricerche –  38 sessioni scientifiche! La comunità scientifica illustrerà  in anteprima alla stampa, studi e ricerche sulle bio – geoscienze, sul clima, sull'evoluzione del Pianeta Terra, dalla Tettonica dalla Geochimica, sulla Cartografia Geologica o ancora sulla Geomorfologia, sulle applicazioni Industriali in Mineralogia, Petrografia e Geochimica, sulla Mineralogia, sui Rischi Naturali, sulla Vulcanologia, sulla Sismologia. Al Congresso di Padova  le ultime ricerche nel campo delle geoscienze ed anche sui cambiamenti climatici. Tra i temi anche gli studi sulle materie prime critiche!

E' in corso la Quarta Rivoluzione Industriale. Saranno importanti nuove risorse minerarie!

"Noi sappiamo che siamo nella quarta rivoluzione industriale e se prima erano importanti i minerali, il ferro, il rame,  adesso con la quarta rivoluzione andiamo oltre, andiamo a nuove risorse, alla ricerca di nuove risorse.  E questo non può essere fatto che non da persone che studiano l'ambiente, la geologia, i minerali.

Dove trovare i minerali? Che cosa si può fare con questi minerali?  Quindi da questo punto di vista il nostro congresso credo che sia l'avanguardia, sia importantissimo dal punto di vista strategico per l'Italia e per l'Europa. Sappiamo benissimo quello che sta succedendo a livello internazionale con le grandi potenze  - ha affermato Paolo Mazzoleni, Presidente della Società Italiana di Mineralogia e Petrologia - che si stanno organizzando in questo senso.  Indubbiamente anche l'Italia, anche l'Europa deve andare a convergere verso una ricerca di nuove risorse, di nuovi orizzonti su cui poter fondare il proprio futuro. Perché si tratta del futuro di tutti noi ancora, Noi, Italia, abbiamo un punto a nostro favore e cioè che non abbiamo mai smesso di fare didattica, di fare ricerca.

Quindi non partiamo da zero. La geologia, le Scienze della terra in Italia hanno sempre continuato a interessarsi di quelle che sono le risorse. Un tempo si interessavano sfruttando diciamo quelli che erano i paesi dove le risorse sono molto abbondanti.

E ora si sta tornando allo studio del nostro territorio. E' importante la cartografia italiana che ci consente di sapere cosa può fornire il territorio. Si è tanto investito e lo hanno fatto l'università italiana, gli enti di ricerca sullo studio delle materie critiche, delle risorse minerali. Un tema che non è stato abbandonato assolutamente dall'Accademia e dai nostri corsi di laurea ma che deve prendere di nuovo vigore proprio nello studio del territorio italiano.

Spesso parliamo di guerre proprio legate alle materie prime, ma tante volte le innovazioni hanno utilizzato materie molto comuni, per esempio il carbonio, il silicio, lo stesso idrogeno.  Lo sviluppo tecnologico, la nuova industrializzazione, le nuove frontiere che ci vengono dalle tecnologie richiedono delle nuove materie prime, sempre più rare, sempre più difficili da produrre. E' importante avere una capacità, intanto una conoscenza e poi una capacità anche pratica di poter individuare queste materie prime nel territorio e di poterle estrarre.

Nessuno penserà mai che l'Italia sarà indipendente rispetto a questo problema delle risorse minerali, però un contributo importante può venire già dallo studio del territorio e dallo studio dei minerali appunto presenti all'interno del nostro territorio. Poi c'è la corsa allo spazio. E' la sfida ultima, futura che probabilmente neanche i nostri figli vedranno, ma i nostri nipoti, ma il futuro sarà quello".

L'appello alla politica perchè i cambiamenti in corso sono senza ritorno!
"Il riscaldamento che vediamo oggi ha avuto un effetto di emissioni di C02 degli ultimi decenni. Se noi fermassimo ora l'emissione di CO2 continueremmo ancora a riscaldare il Pianeta. Bisogna diminuire drasticamente le emissioni di CO2 zero da combustibili fossili e rendere le città resilienti diminuendo il consumo di suolo! Dovremo nei prossimi anni rendere resilienti le città. Per capire quali sono le cose che influiscono sul cambiamento climatico,  anche magari aspetti che noi non conosciamo. E' iniziato a Padova uno dei congressi più importanti a livello nazionale.  È un congresso congiunto tra la Società Geologica Italiana e la Società Italiana di Mineralogia e Petrologia – ha dichiarato Rodolfo Carosi, Presidente della Società Geologica Italiana - che raccoglie più di 1.100 scienziati dall'Italia e dal mondo, in rappresentanza di una componente internazionale importante.

Dal Congresso di Padova parte anche un appello, un messaggio.  Gli scienziati hanno molto da dire, ci vorrebbe un po' più di ascolto da parte dei politici.  Quando è nata la Società Geologica Italiana nel 1881, Quintino Sella ha fondato il Servizio Geologico, il CAI, la Società Geologica Italiana,  in quel tempo l'Italia stava nascendo e sfruttava gli scienziati  per contribuire allo sviluppo della nazione.

Questa cosa si è un po' persa.  Il decisore politico tiene in considerazione tantissimi fattori, ma non sempre la scienza in maniera adeguata. Ci vorrebbe una classe politica che sfrutti al meglio questa grandissima potenzialità rappresentata dalla scienza, che in Italia ha un ottimo livello,  per poter gestire un Paese più sicuro, più pronto anche agli eventi estremi.

Lo stato delle geoscienze è uno stato che va in controtendenza rispetto alla necessità di geologi.  Abbiamo un calo di iscrizioni drammatico negli ultimi dieci anni,  gli iscritti ai primi anni sono pochissimi, poche centinaia, contro a una richiesta sempre più alta di geologi per lavorare nelle istituzioni,  nella professione, nella ricerca mineraria. Ad esempio è uscito da poco il piano dell'estrazione mineraria  e lì saranno necessari molti geologi per aiutare a capire dove sono i giacimenti,  la capacità che hanno, come sfruttarli, eccetera,  per arrivare anche a una possibile indipendenza energetica.  Tutto questo passa dalla geologia e i giovani dovrebbero essere informati di questo  perché offre tantissime opportunità".

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