Siccità: con una ricostruzione tridimensionale individuati con maggiore precisione i siti più idonei alla ricarica controllata degli acquiferi

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SGI

La ricerca dell'Università di Modena e Reggio Emilia!

Alessio Mainini - Dipartimento di Chimica e di Scienze Geologiche dell'Università di Modena e Reggio Emilia: " Grazie alla ricostruzione tridimensionale del modello geologico dei depositi alluvionali del fiume Secchia, abbiamo individuato con maggiore precisione i siti più idonei alla ricarica controllata degli acquiferi. Questo studio evidenzia l'importanza di un modello stratigrafico-geologico per l'individuazione di siti idonei alla Managed Aquifer Recharge (MAR), ovvero l'infiltrazione controllata di acque superficiali in acquiferi sotterranei. Tale pratica rappresenta una strategia efficace per contrastare siccità!".

La ricerca è stata presentata al recente Congresso Nazionale Congiunto della Società Italiana di Mineralogia e Petrologia e Società Geologica Italiana!

"Il tema della siccità potrebbe essere sempre più presente. Grazie alla ricostruzione tridimensionale del modello geologico dei depositi alluvionali del fiume Secchia, abbiamo individuato con maggiore precisione i siti più idonei alla ricarica controllata degli acquiferi. Questo studio evidenzia l'importanza di un modello stratigrafico-geologico per l'individuazione di siti idonei alla Managed Aquifer Recharge (MAR), ovvero l'infiltrazione controllata di acque superficiali in acquiferi sotterranei. Tale pratica rappresenta una strategia efficace per contrastare siccità, sovrasfruttamento delle risorse idriche e per mitigare il rischio di esondazioni. In sostanza potremmo andare a recuperare anche quelle!

L'area d'indagine ha riguardato i depositi alluvionali del fiume Secchia, nel tratto compreso tra Sassuolo e Modena, in corrispondenza della zona di transizione tra l'Appennino emiliano e la pianura Padana. Per ricostruire la geometria e la connettività dei corpi acquiferi, sono state realizzate sezioni stratigrafiche integrate con rilievi sul campo, dati piezometrici, prove geognostiche e trivellazioni fino a 350 metri di profondità, utilizzando il database regionale dell'Emilia-Romagna". Lo ha annunciato Alessio Mainini del Dipartimento di Chimica e di Scienze Geologiche dell'Università di Modena e Reggio Emilia.

Gli studi sono stati presentati al recente Congresso Nazionale Congiunto della Società Italiana di Mineralogia e Petrologia e della Società Geologica Italiana tenutosi a Padova!

"L'analisi ha permesso di distinguere tre facies principali: corpi ghiaiosi, con clasti imbricati e texture clast-supported, che fungono da serbatoi ad alta conducibilità; orizzonti fini, giallo-ocracei e concrezioni carbonatiche; e i paleosuoli rubificati, ricchi di ossidi di ferro e manganese, che agiscono come barriere idrauliche.

I depositi mostrano un pattern ciclico – ha concluso Mainini -  tra corpi ghiaiosi e orizzonti fini. I risultati confermano quanto descritto in letteratura; un pattern ciclico caratterizzato dall'alternanza di corpi ghiaiosi e orizzonti fini.

Verso la pianura, gli orizzonti fini aumentano di spessore. Al contrario, i corpi acquiferi ghiaiosi sono più spessi ed interconnessi tra loro nella porzione apicale dei sedimenti. Verso valle invece perdono continuità laterale.

Grazie alla ricostruzione tridimensionale del modello geologico dei depositi alluvionali del fiume Secchia, è possibile individuare con maggiore precisione i siti più idonei alla ricarica controllata degli acquiferi, privilegiando le aree caratterizzate da corpi ghiaiosi amalgamati e ben connessi. Questa metodologia rappresenta un riferimento operativo replicabile per la selezione di siti MAR in fase di progettazione, con ricadute concrete sulla gestione sostenibile delle risorse idriche! L'obbiettivo è creare un modello geologico 3D prima di pianificare un MAR, prediligendo le aree caratterizzate da un alto grado di interconnessione dei corpi acquiferi".