Granato anisotropo nelle rocce di bassa temperatura

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SGI

Sofia Lorenzon  – Ricercatrice Dipartimento Scienze della Terra dell'Università di Pisa: " Il Granato, minerale cubico per eccellenza, in realtà è anisotropo nelle rocce di bassa temperatura. Gli studi sono stati presentati a Padova, i granati anisotropi in scisti blu del Franciscan Complex  della California!".

Lo studio è stato presentato al recente Congresso Nazionale Congiunto della Società Italiana di Mineralogia e Petrologia e della Società Geologica Italiana svoltosi di recente a Padova.
 
"Il Granato, minerale cubico per eccellenza, in realtà è anisotropo nelle rocce di bassa temperatura. Gli studi sono stati presentati a Padova, al recente Congresso Nazionale Congiunto della Società Italiana di Mineralogia e Petrologia e della Società Geologica Italiana.

Il granato è un minerale chiave per la comprensione dei processi che avvengono in rocce ignee e metamorfiche comuni dalla Crosta terrestre fino al Mantello profondo (circa 660 km di profondità). Dal punto di vista cristallografico, il granato è considerato il minerale cubico "per eccellenza", e di conseguenza otticamente isotropo.
Ma le cose non stanno proprio così. Al Congresso Nazionale Congiunto della Società Italiana di Mineralogia e Petrologia e della Società Geologica Italiana, recentemente tenutosi a Padova, sono stati illustrati ben due studi  sul tema.  Il granato in rocce metamorfiche di bassa temperatura in realtà è anisotropo e quindi non cubico. Si tratta di studi eseguiti nell'ambito del Progetto PRIN2022 "NanoMega" che vede coinvolte le Università di Padova e Pisa, oltre a numerosi altri collaboratori italiani e stranieri. Studiati i granati anisotropi in scisti blu del Franciscan Complex  della California. Sommati alle casistiche già raccolte da località di tutto il mondo, questi studi rafforzano la conclusione che l'anisotropia (non-cubicità) del granato in rocce metamorfiche di temperatura <500°C costituisca la regola piuttosto che un'eccezione". Lo ha affermato Sofia  Lorenzon, ricercatrice del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pisa.