Diari di viaggio. Karakorum, India e Pakistan 1952 e 1953

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Società Geologica Italiana

Autore: Ardito Desio
Introduzione e testi a cura di: Paolo Antonio Zambianchi
Editore: Associazione Ardito Desio

Sono trascorsi più di sessanta anni dalla conquista italiana della seconda cima del mondo, il K2.
Ora l'Associazione Ardito Desio ha deciso di pubblicare i diari olografi di Desio scritti nel 1952 e nel 1953, che raccontano le due spedizioni preliminari che precedono quella del 1954 al K2. I testi originali sono accompagnati da una parte introduttiva e integrati da note e documenti che, oltre a renderne più facile la lettura, aiutano a contestualizzarne il contenuto. Sono completati anche da una ricca selezione di fotografie inedite, scattate da Desio stesso. E' così possibile vedere gli avvenimenti attraverso gli occhi di uno dei protagonisti e leggerne le considerazioni.
Questa è solo una piccola parte della documentazione contenuta nell'Archivio Desio e permette di conoscere la nascita di una delle più importanti spedizioni alpinistiche e scientifiche del secolo scorso.
Desio non ha mai pensato di pubblicare integralmente i suoi diari personali.
Diverse volte però, a seguito delle lunghe ed estenuanti polemiche seguite alla spedizione del 1954 che lo hanno sempre visto in disparte, ha dichiarato di "voler raccontare, prima o poi, un'altra storia".
I Diari di viaggio. Karakorum, India e Pakistan 1952 e 1953, curati da Paolo Antonio Zambianchi, geologo e socio fondatore dell'Associazione Ardito Desio, sono stati realizzati con la collaborazione di Maria Emanuela Desio, Presidente dell'Associazione Ardito Desio, Licia e Silvia Rossi, Anna Maddalena Cingi, Bart Herreman e Barbara Deponti.
 
 
Ardito Desio (Palmanova 18 aprile 1897, Roma12 dicembre 2001)
Scienziato, geologo, esploratore.
Partecipò alla Prima Guerra Mondiale come volontario ciclista e poi come volontario degli Alpini. Laureato all'Università di Firenze in Scienze Naturali nel 1920, fu assistente di Geologia nelle Università di Firenze, Pavia e Milano. In questa sede fondò l'Istituto di Geologia che diresse come professore ordinario dal 1927 al 1972.
Organizzò e condusse numerose spedizioni scientifiche, dal Sahara al Karakorum, al Polo Sud, in Etiopia, Albania, in Birmania, Tibet e Himalaya.
La sua attività scientifica è contenuta in oltre quattrocento pubblicazioni e numerosi libri che illustrano i risultati delle ricerche e delle esplorazioni eseguite lungo tutto il Novecento.
 
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