Maria Bianca Cita

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Società Geologica Italiana

A cura di ELISABETTA ERBA, ISABELLA PREMOLI SILVA e ANGELO CAMERLENGHI

Maria Bianca Cita è stata il primo studente ad iscriversi nel 1942 al Corso di Laurea in Scienze Geologiche, di nuova istituzione presso l'Università degli Studi di Milano, seguendo il curriculum completo in quattro anni e conseguendo (primo laureato) la laurea nel luglio 1946 con il massimo punteggio di 110/110 e lode. La sua tesi di laurea sulla "Geologia dei dintorni di Gargnano (Lago di Garda)", sotto la guida del Prof. Ardito Desio e del Dr. Enrico di Napoli Alliata, micropaleontologo, contiene in embrione i temi di ricerca che M.B. Cita ha sviluppato nella sua carriera scientifica e didattica.

È Professore Emerito di Geologia dell'Università degli Studi di Milano dal 1998, dopo essere stata Professore Incaricato di Micropaleontologia (1955-1973), Professore Ordinario di Micropaleontologia (1973-1978), di Geologia (1978-1994) e di Geologia Marina (1994-1997). Oltre ai corsi di Micropaleontologia e Geologia, di cui era titolare, ha insegnato per vari anni accademici Geografia Fisica, Stratigrafia, Geologia Applicata, Geologia Marina.

Iniziò la sua attività di ricerca come geologa di terreno e conseguì la libera docenza in Geologia nel 1955, grazie anche al rilevamento geologico della Val Ferret italiana (Valle d'Aosta). Successivamente, si dedicò a studi stratigrafico-micropaleontologici, allora agli albori, mettendo in evidenza il grande potenziale dei microfossili, e in particolare dei foraminiferi planctonici, per le datazioni di formazioni marine mesozoiche e cenozoiche.  Maria Bianca Cita diviene stratigrafa di fama internazionale e gli argomenti più all'avanguardia la vedono sempre in prima fila: per prima in Italia affronta le problematiche sul limite Cretacico/Paleogene già a metà degli anni '50 e i suoi studi permettono di confermare l'applicabilità della zonazione a foraminiferi planctonici, istituita a Trinidad nel '57, all' area italiana e mediterranea, premessa che porta tale zonazione a divenire lo "standard" stratigrafico con validità mondiale per l'intervallo Cretacico Inferiore - Attuale.

Come conseguenza viene chiamata a far parte di varie Sottocommissioni Internazionali di Stratigrafia, nonché della Commissione Stratigrafica del Comitato Geologico (legge Sullo, 1961-1970) per le Formazioni Geologiche con la stesura del Codice Italiano di Nomenclatura Stratigrafica (in collaborazione con A. Azzaroli di Firenze).

Verso la fine degli anni sessanta l'esperienza e la fama acquisite nel campo stratigrafico varcano i confini europei. Il 1968 rappresenta una data importante nell'evoluzione del percorso scientifico di M.B. Cita: viene chiamata (prima straniera e una delle due prime donne) come Paleontologa nella seconda crociera oceanografica (Leg 2, Settembre 1968) della nave di perforazione Glomar Challanger nell' ambito del Progetto USA di esplorazione oceanica profonda "Deep Sea Drilling Project" (DSDP), contribuendo alla conferma della teoria dell'apertura dei fondi oceanici (sea-floor spreading) nell' Oceano Atlantico centrale. Durante questa esperienza M.B. Cita intuì l'impatto innovativo della geologia marina, affrontata con mezzi avveniristici. Partecipò ad altre crociere DSDP nel 1970 e nel 1975 nel Mediterraneo e nel 1976 nel Nord Atlantico. La spedizione del 1970 portò alla fondamentale e inaspettata scoperta delle evaporiti Messiniane sepolte sotto il fondo dei bacini Balearico, Tirrenico, Ionico e Levantino. M.B. Cita ha contribuito assieme a Bill Ryan e Ken Hsu alla formulazione della teoria del disseccamento del Mediterraneo nel Messiniano studiando le microfaune a foraminiferi contenute nei sedimenti deposti immediatamente dopo la fine della crisi di salinità, che documentano un ambiente marino profondo. Dallo studio della crisi di salinita messiniana si originarono molti studi di carattere stratigrafico sul Messiniano (Miocene superiore) e sullo Zancleano (Pliocene inferiore), divenuti classici, condotti in Sicilia, a Corfù, a Cipro, in Romagna, sui laghi lombardi.

L'interesse per la geologia marina si accentuò alla fine degli anni '70 con la partecipazione a due crociere con il sottomarino americano "Alvin" sulla scarpata delle Bahamas e nei canyons del New England, che portarono a importanti scoperte sull'evoluzione dei margini continentali passivi.
Acquisita una decennale esperienza in crociere organizzate da scienziati americani, francesi e russi, passò alla fase diretta nell'ambito del Progetto Finalizzato Oceanografia del CNR e organizzò sette crociere con la nave Bannock nel Mediterraneo orientale negli anni '80, '81, '82, '84, '86, '88 e '89. Alle spedizioni da lei dirette hanno preso parte colleghi italiani, americani, tedeschi, francesi e numerosi studenti che sarebbero poi diventati geologi marini di fama internazionale.

Oltre a organizzare e svolgere ricerche di geologia marina, Maria Bianca Cita si è fatta promotrice della partecipazione dell'Italia all'esplorazione geologica degli oceani (Ocean Drilling Program - ODP), resa possibile dalla costituzione di un Consorzio Europeo per l'ODP composto da 12 "piccoli" paesi, sotto l'egida della European Science Foundation.

Maria Bianca Cita, figura scientifica trainante nei temi di avanguardia della ricerca geologica, sia a livello nazionale che internazionale, vanta oltre sessant'anni ininterrotti (1947-2014) di contributi scientifici (oltre 300) di grande rilievo su argomenti di punta della ricerca geologica. Con una carriera sviluppata in un'epoca precedente all'indicizzazione massiva della produzione scientifica, Maria Bianca Cita vanta in Scopus 114 articoli, 5507 citazioni e h-index 37 (gennaio 2024). Nella sua proficua attività scientifica non ha mai abbandonato la stratigrafia da cui ha avuto inizio la sua carriera. È stata eletta Presidente delle Sottocommissioni internazionali per la Stratigrafia del Neogene e della Classificazione Stratigrafica, nell'ambito della International Commission on Stratigraphy dell'IUGS, e dell' ESCO (Scientific Committee of the European Consortium for Ocean Drilling) e, a livello nazionale, della Commissione Italiana di Stratigrafia della SGI, della Commissione CNR per l' Ocean Drilling Program e dell'AIQUA (Associazione Italiana per lo Studio del Quaternario). In particolare, come Presidente della Commissione Italiana di Stratigrafia ha coordinato e diretto il lavoro di verifica della validità delle unità litostratigrafiche proposte nel corso degli anni, in supporto al progetto CARG gestito dal Servizio Geologico, nell'ambito di un Accordo di Programma tra SGI e CNR.

La sua capacità di stimolare, trasmettendo grande entusiasmo, ha avuto una delle più valide espressioni nella sua attività di Docente. Gli studenti, che hanno sviluppato i loro interessi scientifici nei campi della Geologia, Stratigrafia, Micropaleontologia e Geologia Marina per merito di M.B. Cita, sono numerosissimi, e non pochi occupano posizioni di rilievo in Università italiane e internazionali oltre che in enti di ricerca.

A suo merito va segnalato il contributo alla didattica con il primo testo italiano di Micropaleontologia, "Guida allo studio della Micropaleontologia" (1956, 1960, 1964) e i tre volumi di "Geologia Stratigrafica" scritti con A. Azzaroli (1963).

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