Giorgio Dal Piaz (Feltre 29 Marzo 1872 – Padova 22 Aprile 1962)

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Società Geologica Italiana

a  cura di SIMONE FABBI (Sezione di Storia delle Geoscienze)

Diplomatosi in farmacia nel 1896, esercitò per breve tempo la professione prima di conseguire la laurea in Scienze Naturali presso l'Università di Padova nel 1898, dove il suo maestro Giovanni Omboni lo volle al suo fianco come assistente nell'istituto geologico quando era ancora studente. Nel 1908 vinse il concorso per la cattedra di geologia dell'università di Catania, ma venne immediatamente chiamato a Padova come successore di Omboni.
Convinto interventista operò durante la Grande Guerra come ufficiale presso il comando della Quarta Armata; Nel dopoguerra aderì al Manifesto degli intellettuali antifascisti di Benedetto Croce. La sua carriera accademica, svolta interamente nell'ateneo padovano dove allestì ed ampliò imponenti collezioni paleontologiche museali, si concluse nel 1942 quando fu collocato a riposo.
Il suo lunghissimo impegno scientifico, però, non si esaurì e continuò fino alla fine, come testimoniano le sue ultime pubblicazioni datate 1962, anno in cui, novantenne, morì.
Dal Piaz si può considerare uno dei padri della moderna geologia in Italia, testimone e fautore della transizione tra le idee ottocentesche e le nuove teorie che si andavano sviluppando in campo internazionale nei primi decenni del '900, in particolare riguardanti la struttura e lo stile deformativo della catena alpina. Egli fu però prima di tutto un geologo di terreno, rilevatore, stratigrafo e paleontologo. Studiò la stratigrafia del Veneto e del Trentino, inizialmente focalizzando il suo interesse sugli invertebrati, che descrisse e classificò in gran numero; definì una dettagliatissima stratigrafia del Giurassico e sviluppò il concetto delle successioni condensate basandosi sullo studio delle faune fossili. La sua propensione verso la geologia di terreno lo portò ad interessarsi inoltre di molti altri argomenti, tra i quali il glacialismo e il carsismo. Segnalò per primo l'esistenza e l'importanza del Pliocene marino nelle Prealpi venete e studiò i depositi plio-pleistocenici in chiave eustatica.
Si dedicò anche alla paleontologia dei vertebrati, pubblicando importanti monografie sugli odontoceti miocenici e fornendo un contributo fondamentale allo studio sistematico di questi mammiferi marini.
Infine, intraprese e coordinò numerosi studi sistematici di idrogeologia, quando il Magistrato delle Acque di Venezia fondò a Padova una sezione geologica, della quale fu nominato direttore. Nell'ambito di questo progetto compì negli anni '20 e '30 studi preliminari per la realizzazione di un invaso idroelettrico nella valle del Vajont. Alla fine degli anni '50, ormai quasi novantenne, fu coinvolto nelle tristi vicende legate alla progettazione e alla costruzione della diga del Vajont, in parte basate sui suoi vecchi studi.
Autore di circa 100 pubblicazioni scientifiche, la sua opera più importante rimane probabilmente la monumentale Carta geologica delle Tre Venezie, composta da 41 Fogli in scala 1:100000 che coprono un'area di circa 16.000 km2, tutti coordinati da lui e in parte rilevati in prima persona. L'opera, iniziata nel 1921, è stata ultimata nel 1962 con la pubblicazione del foglio "Conegliano" poco prima della sua morte.
I suoi molteplici interessi sono testimoniati da pubblicazioni in più campi, oltre a quelli già accennati meritano di essere ricordati studi e ricerche su sorgenti minerali e termali, studi di storia della geologia, di paleontologia umana, scritti a carattere divulgativo e la stesura di voci dell'Enciclopedia Italiana.
Nel 1912 fondò le "Memorie dell'Istituto Geologico della R. Università di Padova", che diresse fino al 1942.
Per la sua importante carriera accademica e per i suoi studi innovativi ebbe numerosi riconoscimenti. Fu membro consulente del Comitato geologico italiano dal 1918 al 1941, fu membro del Consiglio nazionale delle ricerche, rappresentante dell'Italia nella Commissione internazionale per il lessico stratigrafico, socio della Accademia nazionale dei Lincei, dell'Accademia Pontificia delle scienze, dell'Accademia nazionale dei XL e di molte altre società e accademie scientifiche. Nel 1916 vinse il premio reale dei Lincei per la geologia, successivamente fu insignito di numerose altre onorificenze. Della Società Geologica Italiana fu socio dal 1899 e presidente due volte, nel 1914 e nel 1920. A lui è intitolato il premio che la SGI conferisce a giovani geologi che si distinguono in campo scientifico.
 

FONTI E BIBLIOGRAFIA
Accordi B. (1986) - Dal Piaz, Giorgio. Dizionario Biografico degli Italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, Vol. 32.
Leonardi P (1963) - Giorgio Dal Piaz. Bollettino della Società Geologica Italiana, 82, 19-32
Malaroda R. (1965) - Giorgio Dal Piaz paleontologo (1872-1962). Bollettino della Società Paleontologica Italiana, 4, 3-8.
Venzo S. (1963) - Il foglio geologico Conegliano. Completamento della carta geologica delle Tre Venezie diretta da Giorgio Dal Piaz, edita dall'Ufficio Idrografico del Magistrato alle Acque. Memorie degli Istituti di Geologia e Mineralogia dell'Università di Padova, 23, 1-10.
 

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