Terremoti & Vulcani, prevenzione dal rischio

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Società Geologica Italiana

Comunicato stampa del 30 dicembre 2018

Il terremoto di modesta entità registrato la scorsa notte, 3.2 gradi della scala Richter con epicentro tra Gallicano e Colonna, a Est di Roma e percepito nettamente dagli abitanti della Capitale, è l'ultimo di una serie di eventi naturali che, in questo scorcio di 2018, ci ricordano di come il nostro paese sia collocato in un'area geodinamicamente attiva a testimonianza della fragilità del suo territorio.

L'eruzione dell'Etna sembra giunta al suo epilogo, ma la sequenza sismica che l'ha seguita ci ricorda di come sia importante continuare a monitorare il vulcano, oltre che studiarne la sua storia passata, attraverso il "record" geologico, per comprenderne la sua evoluzione futura.

È comprensibile l'apprensione che questi eventi possano creare nell'animo delle persone, ma per quanto imprevedibili non possiamo affermare che siano inattesi. Chi conosce la Geologia del nostro Paese è consapevole che l'Italia si trova al centro del Mediterraneo, in una zona nella quale la placca Africana si scontra con quella Euroasiatica, scontro che ha come  diretta conseguenza l'innalzamento degli Appennini e la formazione di intensa attività vulcanica e sismica.

Quindi terremoti ed eruzioni vulcaniche sono la diretta manifestazione di questo dinamismo terrestre, così come l'instabilità dei versanti delle catene montuose in innalzamento è un indiscutibile ulteriore elemento di fragilità e pericolo per l'innesco di fenomeni franosi.

Non a caso il nostro Paese è il luogo dove avvengono annualmente la maggior parte delle eruzioni vulcaniche, dei terremoti, e dei fenomeni franosi dell'Europa. L'ultima eruzione dell'Etna e i terremoti di Fleri (Catania) e Colonna/Gallicano (Roma) di queste ultime ore sono le testimonianze dirette della complessa dinamica del Mediterraneo.

Nell'imprevedibilità degli eventi a scala umana il geologo è consapevole di quanto questi eventi possano comunque essere attesi alla scala del tempo geologico.

La ricerca scientifica rimane l'unico strumento efficace nelle nostre mani per ridurre il gap di conoscenza tra imprevedibilità e attendibilità di questi eventi in maniera da poter coniugare un'efficace prevenzione dal rischio sismico, vulcanico e idrogeologico.

A questo proposito, la comunità scientifica, in generale, e quella geologica, in particolare non possono che lamentare la continua contrazione dei finanziamenti dedicati alla ricerca scientifica, e in particolare a quella geologica.

È importante ricordare che le risorse spese dall'inizio del XX° secolo ad oggi per le sole emergenze post-terremoto sarebbero state sufficienti per mettere in sicurezza il patrimonio abitativo del paese più volte.

La Società Geologica Italiana lamenta che un Paese come L'Italia, fragile ed esposto quotidianamente ai rischi naturali, non investa nella conoscenza quale strumento primario di prevenzione dal rischio.

Conoscere permette di mitigare il rischio. Chi è genitore mette quotidianamente in pratica l'azione di informazione per rendere i propri figli consapevoli dei rischi della vita. Il nostro Paese è uno dei pochi paesi al mondo che trascura l'insegnamento della geologia nell'istruzione scolastica. È indifferibile oramai una diffusa sensibilizzazione sulla cultura geologica, ambientale e della prevenzione nelle scuole di ogni ordine e grado.

La Società Geologica Italiana chiede con grande vigore, alle forze politiche e di governo di questo Paese, di:
1)    rilanciare i finanziamenti per la ricerca scientifica, di base e geologica;
2) rilanciare i finanziamenti per completare il "catasto" geologico del paese (cartografia geologica 1.50.000 – progetto CARG);
3) di aggiornare programmi scolastici istituzionali con l'inserimento dei contenuti geologici e geofisici nelle scuole di ogni ordine e grado.
4) di istituire una classe d'insegnamento specifica di Scienze della Terra per tutte le scuole secondarie.

Sandro Conticelli
Presidente Società Geologica Italiana
e.mail sandro.conticelli@unifi.it
334-68337867

 
Désirée Klain/Addetto stampa Società Geologica Italiana
e -mail: desireeklain@gmail.com
Cell: +39 345 4259681


24 12 2018 – eruzione di natale dell'Etna (Foto Cortesia Manuela Guzzardi).

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