And the winner is: the University of Naples Federico II

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Società Geologica Italiana

Venerdì 26 Marzo un team di studenti dell'Università degli Studi di Napoli Federico II ha vinto la semifinale Europea dell'Imperial Barrel Award (https://iba.aapg.org/program), una competizione internazionale per studenti di corsi di laurea magistrale in Geologia e Geofisica (equivalenti ad un MSc nel mondo anglosassone), organizzata e sponsorizzata dal 2007 dall'American Association of Petroleum Geologists (AAPG). È in assoluto la più grande competizione internazionale tra team di studenti universitari ed è ormai diventata quasi leggendaria. Quest'anno, in una edizione che ha visto una partecipazione "ridotta" a causa delle restrizioni imposte dal COVID-19, si sono iscritte 110 squadre, per un totale di 550 partecipanti in rappresentanza di 40 nazioni. Negli anni pre-Covid si è arrivati a 700 studenti in 140 squadre. Nella prima fase si compete a livello continentale. Le squadre si affrontano in 6 semifinali regionali (Europe, Asia Pacific, Asia Middle East, Africa, Canada, South America-Caribbean) e 5 semifinali delle sezioni in cui sono divise le squadre degli USA. Nella fase successiva, i vincitori delle sezioni e divisioni si affrontano nella finale, che quest'anno si terrà a Denver, nel giorno che precede l'apertura della "Annual Convention and Exibition" dell'AAPG. 

La competizione dell'Imperial Barrel Award consiste in una simulazione che riproduce in maniera assolutamente fedele il lavoro che svolgono i team di geologi e geofisici all'interno delle compagnie che si occupano di esplorazione e produzione di risorse energetiche.  Ogni team, composto da 5 studenti, guidati da un faculty advisor e assistiti da due industrial advisors, riceve un set di dati di sottosuolo, composto da sismica a riflessione e log geofisici di pozzi. Si tratta di dati reali, messi a disposizione dalle aziende che sponsorizzano la competizione. E le principali aziende produttrici di software industriali mettono a disposizione dei team partecipanti le licenze dei loro costosissimi applicativi (https://iba.aapg.org/software). Quest'anno le squadre che hanno partecipato alla semifinale Europea si sono misurate nell'analisi di un blocco esplorativo nell'offshore a sud dell'Australia: il Great Bight Basin, un bacino di frontiera sul quale hanno lavorato negli ultimi 50 anni le più grandi compagnie internazionali, tra cui Shell, BP ed Equinor. Al termine di 8 settimane di durissimo lavoro,  i team hanno presentato i risultati della loro analisi e formulato le loro proposte di strategia esplorativa davanti ad un panel di giudici composto da exploration managers di alcune delle principali major del settore energetico. I giudici hanno il compito di valutare la qualità  scientifica dell'analisi, la professionalità ed il rigore nella presentazione dei dati, il livello di integrazione del lavoro di squadra, la creatività dell'approccio esplorativo e delle soluzioni proposte. A causa delle restrizioni imposte dalla diffusione della pandemia di COVID-19, per il secondo anno di seguito la competizione si è svolta online. La gara è stata davvero avvincente e con un esito assolutamente entusiasmante. Giovedì 25 Marzo, il team della Federico II, composto da Augusto Maresca, Muhammad Awais, Salvatore Buoninfante, Giuseppe Ferrara e Flavia Ferriero, e guidato dal faculty advisor Mariano Parente, professore di Petroleum Geology and Energy Resources al DiSTAR, ha superato la prima fase, entrando fra le prime sei. Il giorno successivo, i nostri ragazzi hanno conquistato il primo posto, davanti all'Université de Lorraine e alla University of Stavanger. Il team fredericiano ha messo in fila altre prestigiosissime Università e Istituti di alta formazione, come l'IFP School di Parigi (Institut Francais du Petrole), vincitrice della finale mondiale nel 2019, la University of Manchester, l'Université di La Salle e la Royal Holloway University of London. Nessuna squadra italiana era mai arrivata così in alto. I ragazzi del team 2021 hanno migliorato il già straordinario risultato del team del 2020, che si era piazzato al secondo posto.

Ma qual è il vero valore della partecipazione a questa competizione? Provate a chiederlo a chiunque abbia partecipato o date uno sguardo in rete. L'Imperial Barrel Award è un'esperienza straordinaria, che lascia un segno indelebile non solo nel curriculum degli studenti che vi partecipano ma soprattutto nel loro percorso di crescita umana e professionale (https://iba.aapg.org/experience). Per questo motivo cinque anni fa abbiamo deciso di inserirla nel programma didattico della nostra Laurea magistrale in Geologia e Geologia applicata, sotto forma di team project. Perché siamo fermamente convinti che la sfida sia preparare studenti che non abbiamo soltanto una solida preparazione scientifica, ma che sappiano lavorare in gruppo, rispettare le scadenze, risolvere problemi complessi attraverso approcci innovativi, presentare in maniera efficace i risultati del loro lavoro. Per questo motivo stiamo provando a replicare l'esperienza dell'Imperial Barrel Award inserendo nel nostro programma altri team project, con la collaborazione di grandi aziende operanti in altri settori di applicazione per le Geoscienze. La sfida è formare la nuova generazione di geologi, quella che dovrà lavorare alla transizione energetica e alla realizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile posti dalle Nazioni Unite.

Il prestigioso titolo di campioni d'Europa conseguito dai nostri studenti è un'ulteriore dimostrazione dei grandi talenti coltivati dalla Federico II e della altissima qualità dell'offerta didattica erogata dal Dipartimento di Scienze della Terra, dell'Ambiente e delle Risorse. Ma un risultato come questo non sarebbe stato possibile senza il contributo degli industrial advisors, Peter Shiner e Maurizio Giorgioni, che hanno condiviso con il team la loro lunga esperienza di progetti esplorativi. E non è certo una coincidenza se il nostro team arriva a posizioni di vertice da quando è arrivato al DiSTAR David Iacopini, che da due anni forma i nostri studenti nel corso di Subsurface Geological Interpretation.

Ed ora si va a Denver, per la finale! In palio c'è il prestigio del titolo mondiale e 20000 dollari, da investire in laboratori ed iniziative di supporto alla didattica. Forza ragazzi, c'è ancora del lavoro da fare . . .

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